Come si scrive una tesi?
(consigli secondo me)
1)Tesi descrittiva VS tesi sperimentale e punteggi
2) Scelta dell'argomento e del relatore
3) Indice, Abstact e Titolo
4) Aspetto e uso di Word
5) Power Point
In fondo alla pagina in Omaggio alle mie amiche laureate nella sessione di Marzo e per darvi uno spunto e un aiuto con le vostre Tesi, propongo il discorso tenuto durante la discussione, di alcune di loro, a cui potrete rivolgere anche delle domande...
In più dal sito dei colleghi di Pronto infermieri si possono trarre diversi spunti per un argomento interessante.

1) Veronica

2) Alessia
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1) Facciamo breve schematizzazione della tipologia di tesi esistenti:
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Risponde alle domanda: Cosa sa il mondo scientifico riguardo l'argomento che ho scelto?E' un analisi di una situazione, una fotografia. Anche in questo caso si può comunque apportare il proprio tocco personale.
Vi dico che questa tipologia di lavoro è sicuramente più sedentario, è un lavoro di ricerca, bisogna usare molto bene i motori di ricerca e padroneggiare il web, saper scovare le notizie affidabili e coerenti con le tesi e quelle che non è il caso di inserire. Bisogna trovare molti articoli, leggerli e tradurli, analizzarli e trattarli come gli altri faranno con le loro popolazioni umane (ad esempio: Ho scelto articoli di lingua inglese, pubblicati negli ultimi 10 anni, presi da PubMed ecc e ho letto 3000 articoli, ne ho selezionati 1200 ad una prima lettura dell'abstract, poi leggendo il full text ne ho scelti 10. ecc ecc)
ESEMPIO Nel mio caso l'argomento era L'Ambulatorio infermieristico intraospedaliero, esperienza del PICC Team di TorVergata, ed ho condotto una tesi compilativa, cioè ho analizzato tutto ciò che si sa sull'attività degli infermieri che lavorano autonomamente all'interno di ambulatori.
Non mi è bastato cercare su PubMed "ambulatorio" (anche perché in inglese non sarebbe saltato fuori nulla!) Ho quindi cominciato ad analizzare il percorso storico che ha portato l'infermiere a poter lavorare autonomamente in un luogo a lui dedicato, quindi ho pensato all'infermiere Specialist, Esperto, Consulente e da qui sono partita a cercare e ho scoperto che queste figure esistevano all'estero e che sono state queste figure pioniere a fondare poi gli Ambulatori Infermieristici (luoghi dove gli infermieri lavorano in totale autonomia, in assenza del medico)
Quindi ho costruito la Tesi secondo questo schema mentale. Per quello che mi interessava non avrei potuto fare dei questionari, perché volevo fotografare un nuovo fenomeno nascente nel mio Ospedale. La scelta della tipologia è venuta da se.
Questo non significa che io non sia andata sul campo! Ho frequentato un Ambulatorio intraospedaliero per piu di 9 mesi, studiandone il funzionamento e cosi ho potuto dire nella mia tesi che è un tipo di attività molto utile e con richieste crescenti... Insomma la tesi compilativa può essere figa come la sperimentale!Garantisco!
- Tesi sperimentale
Risponde all'esigenza di apportare una novità, di esplorare un settore, un campo che ha ancora angoli bui da scoprire, siamo noi a proporre un agente di cambiamento e a studiarne gli effetti.
Per fare questo si utilizzano questionari o interviste e ne viene fuori qualcosa che probabilmente non è mai stato detto.
Richiede sicuramente più impegno psico-fisico!Dovete essere determinati, sapere chi è la popolazione a cui vi rivolgete, dovete avere chiara la domanda e saper condurre fino alla risposta.
Dovete trovare un questionario valido, non è che lo scrivete voi! (se non trovare un questionario già usato in letteratura, sarà necessario farne validare uno creato ad hoc per voi da voi stessi e da altri esperti, e le cose potrebbero complicarsi)
Dovete andare nei reparti, scovare le persone, "obbligare" gli infermieri più svogliati a compilarvi i questionari che viaggeranno di mano in mano...insomma un bel lavoretto, e poi? Tutti questi dati? Dovete analizzarli!!
A partire dalla descrizione della popolazione, che deve essere descritta molto bene, a parole e con schemi (tipo, se studio i pazienti con tumore del polmone devo stratificare la popolazione secondo le sue caratteristiche salienti :11 uomini 7 donne, di cui 3 uomini fumatori e 3 donne fumatrici, 2 totali avevano anche altri casi di tumore in famiglia, di cui 1 donna e 1 uomo ecc ecc) per poi arrivare all'analisi e discussione dei risultati (quindi: analizzare con dei programmini tutte le risposte ottenute dai questionari o evidenziare le risposte ricercate all'interno delle interviste e trarne delle costanti che dovranno essere evidenziate con schemi e commentate)
La leggenda è che la tesi sperimentale premi di più in ambito di discussione. Non è sempre cosi!
Io ho avuto 110 con una tesi compilativa, per esempio!
I punti che la commissione ha a disposizione da assegnare alla tesi sono 11 ( nella mia facoltà, ma ogni ateneo ha le sue regole su questo), vengono assegnati il giorno della discussione in base a molti fattori, tipo l'andamento generale della classe, la sicurezza nell'esposizione, la chiarezza del progetto, la determinazione dei risultati e la coerenza nella tesi, ma anche quanto è influente e quanto si "batterà" per voi il vostro relatore!
Se arrivate alla Laurea con una buona media, sarà più facile incalzare gli altri a darvi tutti gli 11 i punti, ovviamente se avete anche prodotto una buona Tesi!
Oltre agli 11 punti, ad incidere sul voto finale, quindi è anche la MEDIA dei voti.
Per calcolare la media con sui arrivate, dovete fare (Media totale degli esami X 110) / 30
Mi risulta che a Torvergata si usi la media matematica , ma potrebbe essere usata la media ponderata, che viene calcolata moltiplicando ogni voto (in trentesimi) per il numero di crediti previsti per l’esame corrispondente; tutti i valori così ottenuti vengono sommati e poi divisi per il numero complessivo dei crediti maturati (relativi solo alle attività formative che prevedono voto). Ad esempio la formula per la media ponderata di 2 esami è la seguente:
Media ponderata= (voto esame1 x crediti esame1) + (voto esame2 x crediti esame2) / numero crediti complessivo
Di solito la media e la media ponderata sono indicati nel portale dello studente, dove trovate anche la lista degli esami sostenuti. Usare la ponderata di solito aiuta lo studente...
2) Nasce prima la scelta dell'argomento o la tipologia? Vedrete che tutto vien da se...
Forse inizialmente l' importante è scegliere l'argomento cosi potete già capire da chi andare a chiedere (scovate l'esperto!) e sarà anche lui a consigliarvi sulla tipologia.

Se volete fare una bella figura scegliete un argomento originale, di cui gli altri non hanno parlato, ma non complicatevi la vita con cose impossibili, è meglio scegliere un argomento fruibile, mi spiego. Se avete in Ospedale l'Infermiere Esperto di Stomie, potete orientarvi a chiedere a lui la tesi e sarà anche lui a darvi uno spunto per rendere l'argomento più accattivante, tipo Stomie e aspetto psicologico, vita sessuale, immagine coroprea? A Torvergata c'è un gruppo di infermieri che fa "Tocco Massaggio", che attraverso il massaggio terapeutico da valore anche alla relazione con il paziente e all'effetto benefico del contatto umano, avere questo gruppo è una fortuna per un tesista, potreste proporre di seguire un numero X di pazienti e intervistarli dopo un massaggio?!? Insomma sbizzarritevi ma rimanete con i piedi per terra...
Scegliete Prof oltre che in gamba, esperti nell'argomento che avete scelto, scegliete anche
quelli che hanno lo studio nel vostro ospedale perché andarli a ripescare in giro è complicato...Ho sentito amiche che andavano a correggere le bozze dei capitoli della tesi dall'altra parte di Roma. I Prof hanno sempre da fare, le attese per parlargli sono lunghe, magari ci sono altri tesisti in fila e in più i Prof hanno anche il loro lavoro a reparto da seguire...quindi armatevi di buona pazienza!
Io non seguo mai e poi mai le dicerie, anzi di solito toppano alla grande, ma se avete modo di "indagare" un po, informatevi sui relatori. Quello ha molto tempo, Lui è uno super impegnato, Lei è una molto pignola, Lui non risponde alle mail, serve a conoscere quello che vi aspetta.
#CONSIGLIO Fatevi vedere sempre dal vostro Relatore. Intendo non via Mail, ma proprio fisicamente, non c'è cosa che indispettisce di più i relatori che uno studente sparisca per mesi. Se avete un problema, state facendo una pausa, vi prenderete un anno in più, non riuscite a passare l'ultimo esame, prendete il coraggio a due mani e andate a parlare faccia a faccia, onostamente.
3) Indice, Abstact e Titolo
Quello che vi chiederanno i Relatori per sapere cosa vi frulla in testa e se quindi possono prendervi come loro tesisti è l' Abstact, cioè una specie di riassunto delle vostre intenzioni, obiettivo, domanda e risposte che sperate di ottenere, leggete qualsiasi articolo scientifico per rendervi conto di come utilizzano l'Abstract per presentarsi. Poi vi chiedono l'indice, anche se non avete nulla in testa, in questa fase vi si chiede di immaginare come sarà suddivisa la tesi.
La struttura base è sempre la stessa: aiutatevi con delle domande a cui dare risposta
- Premessa (facoltatica): Voglio fare questa tesi perche...
- Introduzione: Faccio questa tesi descrittiva o sperimentale su X argomento e voglio spiegare che questo fenomeno è importante perche....
- Capitoli, introduzione ad ogni capitolo (presentate quello che direte nel capitolo) paragrafi e sotto paragrafi : Cap 1 spiega a grandi linee l'argomento, cominciando a far capire quelo detto nell'introduzione, ma tenete per il Cap 2 il cuore pulsante della tesi, i Materiali e Metodi e cioè quello che dicevamo prima, descrizione del metodo, del questionario, della popolazione ecc
- Conclusioni: Cosa ho dimostrato...avevo ragione se nell'introduzione avevo detto che...
- Bibliografia
Il Titolo è importante perché è la prima cosa che si legge della vostra tesi. A me personalmente non piacciono i titoli troppo lunghi ma a volte è necessario. Deve essere originale, d'effetto ma sempre professionale.
Per ogni cambiamento del Titolo e dell' Indice parlatene con il relatore, sopratutto perché dopo aver consegnato la modulistica per la richiesta della tesi, che si fa almeno tre mesi prima, ogni cambiamento viene considerato dalla segreteria un alterazione della Tesi concordata con il relatore, e potrebbero non accettarvela al momento della consegna ufficiale (come è successo a me!Molti mesi prima avevo consegnato un titolo, poi lavorando lavorando era più appropriato un altro e con la relatrice lo abbiamo naturalmente e semplicemente cambiato, ma al momento della consegna ufficiale della tesi, in segreteria non volevano accettarla perché non erano sicuri che quel cambiamento non fosse prima di tutto un errore e poi magari una decisione mia autonoma, che avrebbe rovinato e fatto fare una figuraccia al relatore, quindi a tre giorni dalla laurea, sono dovuta correre a far scrivere mail e far fare telefonate alla mia relatrice per tranquillizzare la segreteria che il cambio era stato concordato e autorizzato da lei!!)
4) Aspetto e uso di World
Ogni facoltà vi darà delle indicazioni relative al carattere e all'impaginazione, alla bibliografia ecc ecc. Vi spiegheranno che non dovete mai e poi mai usare la prima persona ecc. E' importante applicare fin da subito questi criteri al documento cosi da avere sempre un idea chiara delle dimensioni del file e dell'aspetto generale.
Word è un mondo da scoprire.Utilizzatelo. Vi dirò qualche trucchetto, che per me è un trucchetto, per altri potrebbe essere la normalità...
La Bibliografia. Word genera la vostra bibliografia e la conserva in una specie di database da cui potete richiamare le fonti e tenerle sempre ordinate, conservando anche le date di visualizzazione delle fonti. Inserite sempre subito la bibliografia, sempre, da qualsiasi cosa che prendete, dal web, da un libro ,da un articolo, inseritela perché dopo sarà impossibile ricordare dovete avete preso una frase o una notizia. E' molto importante citare ciò che spiluccate dal web perché se viene coitato non è plagio, mentre se prendete un bel concetto da un ricercatore americano e non lo citate sarebbe un plagio, una copiatura, un appropriazione indeita. Chi se ne accorge? Se ne accorgono i relatori!Se sono esperti, conoscono altri esperti e probabilmente anche chi avete scopiazzato voi, in più se ne possono accorgere dal formato del copia incolla, se non lo correggete e non usate il Mostra Tutto (vedi paragrafo successivo) e poi dal modo di scrivere e comunque non è mai bello copiare passivamente!
Cosi avete creato una citazione bibliografica, word ve l'accorcerà in maniera automatica e ve la mette tra parentesi vicino alla frase che volete abbia la citazione bibliografica.
Intanto vi sta creando anche uno storico quindi mano a mano che aggiungete nuove fonti si crea una bella lista di citazioni

Da qui potete facilemente richiamare una citazione, senza scriverla sempre da capo. Se un autore ha detto dieci frasi in tutta la tesi, basta create una fonte una volta e poi richiamarla ogni volta dalla lista per vederla inserita vicino ad ogni frase.
Alla fine di tutta la tesi basterà clikkare nell'ultima pagina Bibliografia----Inserisci bibliografia e si creerà magicamente tutta la lista, già bella ordinata in ordine alfabetico e non avrete mai più bisogno di impaginarla o correggerla!
Gli spazi. Consiglio di scrivere la tesi avendo sempre inserito il simbolo MOSTRA TUTTO
che si trova nel riquadro Paragrafo, in alto, accanto all'icona con la A e la Z e la freccina. Avere sempre il Mostra Tutto inserito aiuta a vedere subito i doppi spazi, quando andate a capo, quando per erorrore mettere una doppia linea tra le frasi. Insomma vi mette in rilievo gli errorini si struttura.
Basta cliccare su una frase che non ci convince o che è solo provvisoria e cliccare su Revisione----Nuovo Commento e vedrete che i traccia una bella linea che prosegue lateralmente, in rosso, e vi collega ad un quadrato dove potete scrivere tutto!!Messaggi tipo "da rivedere" "provvisorio" "mettere citazione", cosi anche se non siete li con il relatore, è come se gli steste indicando una per una le cose che a cui volete che butti un occhio!
Thesaurus Mi è stato molto utile e l'ho scoperto solo all'ultimo purtroppo. Quando scriverete, noterete che le parole cominciano a venir meno, o peggio a ripetersi, quindi avrete continuamente bisogno di sinonimi o parole più adatte, più formali.
Evidenziate una parola e clikkate Thesaurus----si apre un riquadro laterale con tutti i sinonimi e i contrari di quella parola!
Interruzione a pie di pagina Questa è la cosa più ovvia ma lo scrivo perché oggi il mio ragazzo mi ha detto che non lo conosceva, o meglio, non aveva mai capitoa che serviva davvero.
Quando scrivete, impaginate in un modo, poi chiudete e quando riaprite o portate su un altro pc l'impaginazione cambia, per questo è utile usare l'interruzione di pagina, perché pone una specie di punto fisso. Va messa alla fine di un paragrafo perché vi manda obbligatoriamente a capo, su una nuova pagina. Per esempio si mette quando finisco il paragrafo 2.5 e devo passare al Cap 2, se vado su Inserisci----Intestazione di pagina. il Cap 2 mi andrà automaticamente su una nuova pagina,senza andare giù con invio invio invio e poi non si sposterà mai più a meno che non eliminerete l'intestazione cosi da poter rimaneggiare gli spazi.

5) Power Point
La presentazione Power Point, gioie e dolori! Gioia perché è il nostro momento, i nostri 4 minuti di gloria, possiamo, a volte, se ce lo permettono, dare sfogo alla fantasia, fare un po di show! Dolori perché se ci riduciamo all'ultimo, se siamo pigri e non vogliamo imparare il discorso a memoria, se siamo timidi, sarà un momento di stress mooooolto elevato!
Io ho letto molti blog sulla psicologia del Power Point. Fondamentalmente le cose da sapere sono poche e lo dico da tesista ma sopratutto da spettatrice. Infatti la prima cosa a cui pensare è di immedesimarsi in chi vedrà il lavoro da fuori. In linea di massima nessuno vi seguirà nel discroso, ma molti parenti non vostri guarderanno sicuramente le slides! Mia sorella ha detto che del mio lavoro di un anno, dalla mia presentazione, non ha capito niente!!Ma almeno erano belle! Comunque il discorso deve filare, vi deve poter capire vostra nonna di 80 anni, dovete dire l'essenziale senza pretendere di dire tutto, non importa in questa fase dire ogni cosa, dovete creare un po di curiosità e ammirazione per il lavoro fatto.
Lo schema è universale e per i contenuti segue più o meno la struttura della tesi, di solito mai più di 10 slides. Da noi lo studente ha 3 minuti + 1, ciò significa che una sveglia suona dopo 3 minuti che parli per ricordarti che devi concludere entro 1 minuto :
- Titolo
- Problema di ricerca
- Scopo o domanda di ricerca (anche obiettivi)
- Materiali e Metodi (Come, dove,quando,a chi e con cosa)
- Risultati (grafici)
- Risultati (risposta alla domanda)
- Discussione
- Conclusioni
- Bibliografia

La parola d'ordine è Pulizia.Questa di lato è una delle mie slides. Questa è qualla con più scritte, sulle altre non ho scritto quasi nulla, una o due parole chiavi, una frase e un immagine, perché tutto il resto deve essere detto a parole per dare la sensazione di
Caratteri: Lo so che sono belli i caratteri tutti belli tondi, panciuti, pieni di ghirigori ma non sono chiari!!!Non si leggono bene e rendono confusionario e disordinato il tutto. Usate un colore neutro, per sfondo chiaro scritte nere! Mai giallo, blu o rosa.
Animazioni Le animazioni danno movimento alle slides ma come sempre vale la regola dell'armonia, devono accompagnare il discorso, all'inizio potete piazzarle ovunque, eccedere anche, l'importante è che poi proviate il discorso mille volte e torniate a sistemarle tutte, togliendo dove non serve, aumentando i tempi o gli intervalli. Non esagerate con le diverse tipologie di animazione,create sempre qualcosa di omogeneo e fluido.
Foto: Si possono usare, ma sempre con il contagocce e sempre strettamente inerenti a ciò che è scritto, devono essere un dolce accompagnamento a ciò che stiamo dicendo a voce, altrimenti distolgono l'attenzione e creano perplessità.
Io credo che le immagini in movimento non siano molto professionali e neanche le foto troppo spiritose, credo non sia il contesto giusto. Di solito la commissione non ha il senso dell'ironia, è un giorno importante e serio!
Frase finale: Mi hanno detto che la commissione apprezza molto di più una frase scritta dallo studente, anche ad effetto ovviamente, ma autobiografica, più che la solita frase di Mandela o Neruda!
Atteggiamento Questo è l'X Factor!Quello che vi potrebbe far strappare anche un applauso, un punto in più sul voto finale. Dovete essere sicuri di voi, parlare lentamente e spiegare. Dovete pensare che state spiegando ad una classe delle elementari, siete voi stavolta a dovervi far capire. Non dondolate, non muovete troppo le mani, non esitate, non vi impappinate e non fare cantilene!Non guardate il Pc, sopratutto non leggete!E' meglio che sembri un discorso colloquiale più che una pappardela preparata a memoria!Se sbagliate passate oltre veloci. Quando c'è l'errore, la variazione del tono della voce è lampante e risveglia subito l'attenzione anche di quello che stava dormendo e di chi era distratto, si animano tutti e stanno li con il fiato sospeso ad aspettare di vedere se scoppierete a piangere o se riuscirete a continuare!!Voi andate avanti...buttate un occhio allo schermo e tutto tornerà alla mente...
---------------Le Discussioni-----------------
1)Veronica
RUOLO
DELL’INFERMIERE DI RIFERIMENTO NELL’ AREA TRAPIANTI: IL CONTRIBUTO PROFESSIONALE
NELLA GESTIONE DELL’ANSIA NEI PAZIENTI SOTTOPOSTI A TRAPIANTO DI RENE.

Innanzitutto il rene è l'organo preposto al
filtraggio del sangue al fine di eliminare i cataboliti attraverso le urine.
Questa funzione viene a mancare in caso di insufficienza renale cronica che può
essere trattata attraverso la dialisi o attraverso il trapianto di rene. Il
trapianto è l’unico procedimento chirurgico atto a ripristinare una funzione
renale idonea, migliorando la qualità di vita del paziente.
Una sensazione
ricorrente nei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico, quindi anche a
trapianto, è l’ansia, vista come un meccanismo fisiologico che si attiva in
situazioni in cui viene percepito un pericolo. Quindi questi pazienti vedono il
trapianto come una minaccia verso il loro stato di equilibrio che si sono
creati nel tempo.
Lo scopo dello
studio è quello di valutare il grado di ansia nei pazienti poche ore prima che
effettuano il trapianto di rene e se una figura di riferimento, come ad esempio
un infermiere con una formazione specifica in area trapianti, possa diminuire o
meno questo stato di ansia.
Per valutare
l’ansia è stato sottoposto un questionario ad un gruppo di 15 pazienti, sia
uomini che donne, in un età compresa tra i 21 e i 65 anni, ricoverati nel
reparto trapianti presso il Policlinico Tor Vergata. Il questionario è anonimo
ed è composto da domande aperte e chiuse ed è stato elaborato assieme all'aiuto
della dott.ssa Alfonsi, psicologa del Policlinico Tor Vergata. Il questionario
è stato sottoposto a questo gruppo di pazienti poche ore prima che
effettuassero il trapianto di rene.
Nel grafico è stato
riassunto lo stato di ansia di questi pazienti, prendendo come punto di
riferimento il valore 10, quindi un valore pari o superiore a 10 indica un'
ansia elevata. Proiettando in percentuale i risultati, osserviamo che il 67%
dei pazienti presi in esame mostra un'ansia elevata. Per cui, cosa può fare
l'infermiere per ridurre questo stato di
ansia?

In conclusione, vi è la
necessità per questi pazienti di avere al proprio fianco una figura
professionale. Un' esempio ce lo fornisce l'Inghilterra con il Transplant
nurse, una figura infermieristica che si occupa esclusivamente dei pazienti
sottoposti a trapianto, seguendoli sia nel pre che nel post intervento.
Tuttavia questa figura non è ancora presente nel nostro paese anche se, come si
è visto dai dati precedentemente raccolti, i pazienti vorrebbero al loro fianco
un "compagno di viaggio" con delle specifiche competenze, che li
possa comprendere, ascoltare e sostenere.
2) Alessia
Human Caring
Lo Human Caring
è una teoria infermieristica che pone l’attenzione sul lato emotivo e
spirituale del paziente. Questa tesi analizza la percezione della cura
infermieristica da parte del paziente oncoematologico.
Dai risultati si evince
una bassa percezione della cura olistica, della creazione di un rapporto di
fiducia e del sostegno spirituale; per contro, i pazienti hanno maggiormente
notato una capacità da parte degli infermieri nella risoluzione dei problemi,
di amorevolezza nel rapporto col paziente e della dedizione all’insegnamento di
nuove nozioni.
Lo
studio in conclusione dimostra che il paziente oncoematologico avverte la
mancanza di un approccio più emotivo e spirituale, perciò sarebbe auspicabile
che il processo assistenziale fosse basato sullo Human Caring.
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