Argomenti Sc.Inf.


Scorrendo in questa pagina troverete argomenti propri di scienze infermieristiche utili ad approfondire 
1) manovre di primo soccorso pediatrico
2) puntura accidentale con ago
...a presto altri argomenti...
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1) manovre primo soccorso pediatrico 

Mi sembra doveroso pubblicare qualcosa sulle manovre di primo soccorso pediatriche
 Poche parole perché poi vi inviterò a visitare siti più dettagliati e specifici.
Ieri ci sono state le lauree di nuovi colleghi, ricordiamoci che come infermieri possiamo e dobbiamo anche insegnare qualcosa...affinchè non ci siano piu queste tragiche notizie propongo una catena di insegnamenti di manovre di primo soccorso...io inizio cosi!

Intanto secondo me impariamo cosa NON FARE (dal sito mamme acrobate)
- non mettere le mani in bocca per rimuovere il corpo, il rischio è di farlo andare più in profondità, causando un’ostruzione completa; è un’operazione che si può fare solo se il corpo è affiorante, cioè se lo si riesce a vedere prossimità delle labbra - ad esempio un “filo” di prosciutto che è incastrato in gola ma si riesce a tirare fuori prendendolo dalle labbra.
non dare da mangiare o da bere
non posizionare il bambino a testa in giù, non dargli pacche sulla schiena in quanto interrompono il meccanismo naturale della tosse che è la prima e più efficace difesa del corpo in presenza di un corpo estraneo nelle vie aeree.

Come RICONOSCERE un soffocamento
Ostruzione Parziale  il bambino tossisce, piange, urla, ci chiama.
Ostruzione completa l’aria non passa, il bambino non respira, non piange, non ha voce. È “un bimbo pesce” che boccheggia. Si porta le mani alla gola.

MANOVRE DI DISOSTRUZIONE


Bambino: in difficoltà, che non respira

Io: mi avvicino, lo invito a tossire, rispettando inizialmente la posizione a lui più comoda, mi inginocchio dietro di lui, di lato, con un ginocchio sollevato in modo da averlo tra le gambe

Bambino: smette di tossire, di respirare, diventa blu, si agita, è ancora cosciente

Io: ALLERTO I SOCCORSI , rimanendo dietro il bambino, lo afferro per la mandibola e lo piego poggiandolo sul mio ginocchio ed effettuo 5 colpi interscapolari con via di fuga laterale, rimetto in piedi il bambino e pratico 5 manovre di Heimlich (mano chiusa, tra processo xifoideo e ombelico, spinge a cucchiaio) dopo di che riprendo per la mandibola e ricomincio, alternando 5 e 5 fino a disostruzione avvenuta.

Se il bambino diventa incoscientechiamo il 118 e stendo il bambino, pratico una MODICA estensione del collo, e guardo la bocca, SOLO se l'oggetto è affiorante lo tolgo con il mignolo, altrimenti lo lascio dove sta. Pratico 5 insufflazioni e passo alla rianimazione cardio polmonare con 30 compressioni per tre volte, alternando due insufflazioni (nuove linee guida).
Mi fermo SOLO quando arrivano i soccorsi avanzati, c'è la ripresa del circolo o sono assolutamente sfinito.
Mai interrompere la respirazione o il massaggio perchè anche se non ce ne rendiamo conto stiamo spingendo sangue e ossigeno al cervello, seppur minimo, molto utile.


Nel caso di un LATTANTE 


 La manovra va fatta inginocchiandosi, adagiando il lattante lungo il proprio braccio, leggermente declive e con la mano libera praticare 5 pacche con via di fuga laterale, dopo di che girare il lattante a pancia in su girandolo sull'altro braccio e praticare 5 compressioni lente e profonde con due dita, tra i due capezzoli. Ripeto la manovra 5 più 5.





Se il lattante diventa incosciente procediamo a porlo sul pavimento, 5 insufflazioni bocca naso e 30 compressioni (come sopra, con due dita) ripetendo i cicli fino ai casi suddetti.


Quello che tutti dovrebbero seguire è  lui: 



Secondo me è un mito, io l'ho incontrato durante il corso per diventare volontario di Croce Rossa e poi quest'anno per il corso PBLSD, è una persona fantastica, un professionista indiscusso e con una missione speciale...visitate il suo sito.




Ma sopratutto guardate i suoi VIDEO perché spiegheranno più di mille parole
in 3.35 minuti vi dice tutto, e gli argomenti sono moltissimi, bambini, lattanti ecc.




Vorrei raccontare ai colleghi sanitari cosa mi ha detto un amica parlando di quello successo da Ikea nei giorni passati "Mbè certo, ma bastava prenderlo per i piedi e sbatterlo un pò"
Non so quanti di voi, come me, sarebbero inorriditi, sopratutto dopo pochi mesi dall' ultimo corso PBLS (pediatric basic life support) con il fenomenale Dott. Squicciarini, che conferma l'erroneità di questo tipo di manovra!
Quello che ho pensato io un po infidamente è stato "possibile che ci sia ancora gente che pensa che il bambino vada sbattuto come un pesce?"
Poi mi sono ravveduta, ho pensato "ma che st...za sono?!, non tutti hanno avuto accesso alle informazioni come me, o si interessano all'argomento, o hanno prestano attenzione a questo, perché non si pensa mai che potrebbe coinvolgerci in qualche modo".
Quindi se c'è anche una sola persona che non sa, che non è informata, ci deve essere qualcuno pronto a spiegarglielo di nuovo.
Non abbassiamo mai la guardia, non siamo mai snob, non diamo mai per scontato!
A me ha passato il testimone la mia amica quando mi ha fatto capire di non sapere nulla sull'argomento, e a voi? a chi spiegherete in questi giorni le manovre?




Questo è pezzetto del suo messaggio sulla Home Page del Dott. Squicciarini
 Il mio sogno di OGGI non è più quello che avevo qualche anno fa quando ho iniziato questo percorso: all’inizio desideravo un convegno nazionale e  poter divulgare a tutti le manovre corrette, oggi che:
-    di convegni ne ho fatti decine,
-    di regioni ne ho visitate moltissime,
-    di istruttori ne ho formati circa 650 in un anno
-    di formatori nazionali almeno 20
-    di referenti regionali 15
-    ho stampato 20 mila manualetti e li ho distribuiti
-    ho stampato 30mila poster che sono stati distribuiti in ogni dove
-    ho realizzato ben 4 DVD sulle manovre che sono sia on line che stampati e diffusi
-    ho una lista di attesa per formare Istruttori Croce Rossa ovunque
ho superato e realizzato ben oltre quello che sognavo tempo fa.
Il mio SOGNO quindi OGGI è un altro, in quanto ho raggiunto l’obiettivo prefissato.
Cosa desidero oggi ?
Sogno in maniera intensa di realizzare il più grande centro di formazione per Genitori, nonni, maestre d’asilo, insegnanti di scuole elementari, assistenti sociali di bambini malati, bagnini, baby sitter, capo boyscaut e tutti coloro i quali vivono e lavorano con i bambini, per poter insegnare loro gratuitamente quello che di diritto questa società doveva dargli e non gli ha donato: imparare  a salvare vite umane , ma soprattutto di bambini.
Oltre a questo sogno di poter girare tutta l’Italia e coordinare in ogni regione quanto sopra descritto e cercare di coinvolgere sempre più persone per riuscire in capo a pochi anni ad azzerare quel numero assurdo di un bimbo morto quasi a settimana in ogni regione ed in ogni fascia sociale della nostra penisola.
Se muore un uomo lei è VEDOVA, se muore una donna lui è VEDOVO, se ad un bimbo muoiono i genitori lui è ORFANO, ma se ai genitori muore un bimbo…..non esiste il nome. Sono i SENZA NOME, perché in 2000 anni di storia l’uomo non ha coniato un termine per ciò che è CONTRO LA NATURA DELLA VITA STESSA.
Per fare questo servono risorse, soldi, e uomini di buona volontà, io non dispero, magari una ereditiera che non sa cosa fare della sua eredità potrebbe decidere di mettere in piedi la più grande campagna operativa mai esistita. Il fatto è che tutti quelli che occasionalmente se ne sono occupati o lo hanno fatto per poco e non assistiti da una campagna duratura e con fondi scarsi.
La mia fortuna è  stata che la Happy Family ONLUS che avevo creato con alcuni Amici ( http://www.happyfamilyonlus.it che si occupa di migliorare la qualità della vita dei bambini in chemioterapia e delle mamme che li assistono ) si è occupata di stampare il materiale didattico da donare ad ogni mamma. Moralmente non è giusto che se un genitore è ricco può permettersi di comperare un libro o un DVD e se invece è povero non lo può fare. Ecco perché credo che tutti debbano riceve gratuitamente il materiale per imparare a salvare un bambino.
Se poi la ricca ereditiera non si vedrà all’orizzonte, continuerò a fare ciò che faccio: giro per le scuole con la Croce Rossa, spedisco DVD a chi lo chiede, invio manualetti nelle scuole, chiedo di stampare poster a qualcuno in ogni città , e metto tutto on line per far scaricare a tutti il materiale.
Ho deciso che non mi occuperò più del COME ma solo del…. COSA.

QUALCOSA IN PIU'
Il Baby Security permette di individuare, tutti quegli oggetti che più frequentemente causano il soffocamento dei bambini, ed eliminarli dagli ambienti da loro normalmente frequentati, per renderli luoghi sicuri. Questo dispositivo ha una forma che ricorda un po’ quella di una lente di ingrandimento; nella sua parte superiore circolare, c’è un foro del diametro di 4,5 cm che sarà la nostra guida: tutti gli oggetti che passano attraverso questo foro, non sono adatti ai bambini e sono pericolosi.

I PERICOLOSI...
- noccioline e arachidi
- caramelle
- pile
- palline
- prosciutto crudo, wurstel o similari tagliati grossi
- pezzi di frutta troppo grandi
- acini di uva
- pongo
- monete
- tappi di biro
-palloncini
Un’attenzione particolare poi, deve essere prestata ai giocattoli, che possono contenere parti potenzialmente pericolose, sebbene lo sviluppo di norme di sicurezza che regolano la loro produzione, abbia introdotto maggiori e più attenti controlli.
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2) puntura accidentale



La puntura accidentale è l'incidente più frequente e statisticamente rilevante nel corso di Scienze Infermieristiche.



Ricordiamoci sempre un grande insegnamento: il paziente va sempre trattato come se fosse infetto (anche il più innocuo, l'insospettabile), e quindi vanno impiegate sempre tutte le procedure correttamente, senza sottovalutare mai le eventualità.




Nonostante questo l'incidente può succedere, al migliore, all'esperto, al più anziano ma ancora di più allo studente!
Mi è capitato che delle colleghe studentesse si pungessero quando eravamo in turno a Tirocinio insieme e alcune cose non mi sono piaciute.

La prima è che purtroppo la prima reazione del tutor o dell'infermiere in turno è stata un po negativa, della serie "Ma come hai fatto, scemotto?" e vabbe, ci può stare, perché magari uno ha fatto una cavolata, che sapeva di non dover fare (tipo rincappucciare l'ago!!) però infierire non serve a nulla...forse già ci si sente degli scemi da soli e non ci serve che qualcun altro ce lo faccia sentire anche senza dirlo apertamente.
Diciamolo: siamo studenti!Sono incidenti che possono succedere e comunque il peggio è il nostro!Evitiamo poi anche di far girare la voce cosi che tutti vengano a chiederci come abbiamo fatto a pungerci, e noi che già ci rode da morire e siamo pure spaventati, dobbiamo ripetere la storia, mortificati come se avessimo punto loro, alla signora delle pulizie, alla dottoressa, al parente ecc ecc.
E qui arrivo alla seconda cosa che non mi è piaciuta. Nonostante l'atteggiamento iniziale, nessuno è contento dell'accaduto e alla fine tutti tirano fuori l'istinto materno e cominciano ad occuparsi di te, ma sanno cosa devi fare? Arriva un momento in cui gli sguardi vanno per aria, la gente comincia a fischiettare e nessuno prende in
mano la situazione...

....il mio immancabile §CONSIGLIO è sempre quello delle prime righe: i pazienti sono tutti infetti fino a prova contraria, quindi andate sempre e dico sempre con i presidi di protezione individuale!
Non sono ridicoli e tanto meno superflui!
Non credete mai di essere arrivati al livello di non averne bisogno...
Io soffro anche quando vedo gli Infermieri con 30 anni di servizio fare i prelievi senza guanti...che pure se lo potrebbero permettere anche di farli ad occhi chiusi!!figuriamoci uno di noi!!
Ci vuole concentrazione e poca inventiva all'inizio!La creatività la potremmo adottare tra almeno 10 anni carriera...!
La gestualità e la manualità nel nostro mestiere è fondamentale e io sono convinta che dobbiamo insegnarla alle nostre mani prima che al nostro cervello, ci sarà tempo per rilassarsi. o forse no?!?

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Prima di dirvi cosa fare, analizziamo un po la questione e facciamo un po di educazione sanitaria (da un bel documento dell' AZIENDA OSPEDALIIERA“CANNIIZZARO”)

Le cause della puntura accidentale da ago sono:
· terapie iniettive praticate a pazienti agitati o non collaboranti;
· pulizia strumenti taglienti;
· reincapucciamento dell’ago dopo il suo uso;
· inserimento dell’ago nel deflussore al termine di una terapia infusionale;
· manovre varie nella eliminazione dell’ago;
· uso di contenitori impropri con pareti sottili e facilmente forabili.

Norme per l’uso di aghi e taglienti
- Non reincappucciare mai gli aghi usati.
- Procedere con la massima attenzione per prevenire punture o tagli.
- Evitare il passaggio da mano a mano di taglienti da parte degli operatori.
- Laddove occorra praticare su uno stesso paziente iniezioni multiple di anestetico o di altri farmaci da una singola siringa, è prudente, nell’intervallo tra una iniezione e un’altra, proteggere l’ago nodo in un tubo sterile, piuttosto che incappucciarlo.
- Smaltire aghi, siringhe, lame di bisturi e altri taglienti negli appositi contenitori rigidi resistenti alla foratura.
- Non manipolare o tenere con sé siringhe o taglienti usati, oltre il tempo strettamente necessario.
- Non disconnettere manualmente gli aghi dalle siringhe o le lame di bisturi dal portalama e non piegare, spezzare o manipolare in qualunque modo gli aghi.
- Non manipolare gli aghi usati con entrambe le mani.(operazioni con una sola mano)
- Non infilare gli aghi nei set di infusione.
- Non rivolgere mai la punta dell’ago verso il corpo.
- Utilizzare aghi con sistemi di protezione.
- Durante l’uso di aghi e taglienti, gli altri operatori devono tenere le mani lontano dal
campo interessato dall’operazione a meno che non sia richiesto il loro aiuto.
- Contenitori resistenti alla puntura devono essere sistemati in vicinanza ed in posizione comoda, rispetto al posto dove devono essere utilizzati.
- Non rompere,manipolare,piegare gli aghi usati con le mani.
- i contenitori di sicurezza non vanno riempiti fino all'orlo ma al massimo per 3/4 (salvo attenersi alle indicazioni di massimo livello presenti sugli stessi)e alla fine del riempimento vanno
chiusi in maniera definitiva.

Ricordate inoltre che sia il d.lgs 626/94 e successive modifiche, sia il Ministero della Sanità con decreto del
28/09/1990 (art. 9, comma 3) “Norme di protezione dal contagio professionale da HIV nelle strutture sanitarie pubbliche e private” prevedono l’obbligo per gli operatori sanitari di:“Comunicare immediatamente all’ organo preposto l’accidentale esposizione a sangue o ad altri liquidi biologici per l’adozione degli opportuni provvedimenti”.
L”organo preposto”viene individuato nel medico di reparto (ambito ospedaliero) o nel responsabile medico della struttura extra ospedaliera in cui avviene l'infortunio. I termini responsabile medico o medico del reparto individuano la figura medica in servizio al momento dell'infortunio.

(dal documento PROTOCOLLO POST-ESPOSIZIONE CON MATERIALE POTENZIAMENTE INFETTO dell'Usl Roma F http://www.comune.canalemonterano.rm.it/docs/rischio_biologico.pdf)  

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Allora arriviamo al dunque, ho pensato di dirvi cosa fare o come cercare di indirizzare i tutor nel caso non gli sia mai capitato uno studente Punto...
Ovviamente ogni ospedale ha le sue procedure che potete trovare in internet o chiedendo alla caposala e comunque ci sono linee guida generali per qualsiasi tipo di esposizione a rischi biologici (vi si apre un mondo se digitate su google).


Cosa fare se vi siete punti accidentalmente 
DA FARE SUBITO E SEMPRE:


In caso di puntura o taglio aumentare il sanguinamento della ferita,
detergere con acqua e sapone, 
quindi procedere alla disinfezione accurata della ferita con clorossidante elettrolitico (tipo Amuchina al 5%), 
o con prodotto a base di PVPJ ( tipo Paniodine, Betadine).

In caso di contatto con il cavo orale procedere a risciacqui con clorossidante elettrolitico (tipo Amuchina 5%), oppure con Acqua Ossigenata 10 vol.
In caso di contatto con le congiuntive 
procedere ad abbondante risciacquo delle mucose con acqua o
soluzione fisiologica.
Accertarsi della propria situazione anticorpale circa il virus dell’epatite B, ogni lavoratore deve avere un
certificato di vaccinazione antiepatite B, da esibire al momento di un eventuale infortunio biologico.

POI
A prescindere dalla procedura che vale per tutti, tu studente dopo aver fatto quello sopra descritto devi avvisare il tutor, e consiglio, per esperienza, di avvisare la Caposala, perché state certi che a Lei sicuramente non piace che succedano cose nel suo reparto senza che Lei lo sappia ed è comunque una forma di rispetto avvertirla, anche perché scoprirete che è la più informata e vi aiuterà, subito dopo la cazziata iniziale!

Quindi mi raccomando dite subito dell'incidente! 
Sarà lei o chi l'infermiere che ne va le veci a portarvi dal Medico del reparto
Il medico controllerà la storia del paziente e già saprà darvi qualche rassicurazione sulla sua storia infettivologica (Hiv? Epatiti?altro?)



Dopo di che voi potete già avviarvi al Ps dove ci faranno le analisi e poi se serve chiederanno un consenso informato al paziente per svolgere ulteriori esami su di lui.
Dopo di che avete il colloquio con il medico infettivologo, nel nostro caso si va al reparto di malattie infettive, dove spiegate di nuovo l'accaduto, anche questi medici controllano la storia del paziente e se il paziente non ha nulla di sospetto si aspettano i risultati delle vostre analisi e si concordano con voi dei follow up, a 6 settimane, 6 mesi e 1 anno, mi pare, perché come sapete non tutte le malattie infettive si manifestano subito delle analisi del sangue.
In caso di paziente notoriamente infetto vi si porporrà si accettare dei trattamenti antivirali o vaccini.

LA PROCEDURA DICE...
 1 - L'infortunato si rivolge al medico di reparto dal quale proviene il “Paziente Fonte”; se il “Paziente
Fonte”, dal quale proviene il materiale biologico, è identificabile, il medico di reparto deve:

- Procedere ad una immediata indagine epidemiologica e clinica sul paziente fonte utilizzando come
schema logico di valutazione del rischio
- eseguire gli accertamenti, richiedendo al “Paziente Fonte” il consenso che
deve essere recepito in forma scritta utilizzando gli appositi moduli, ed inviando i campioni, nel più breve tempo possibile, al laboratorio di analisi.
- il medico del reparto all'esito dell'anamnesi e delle indagini di laboratorio in collaborazione con lo specialista (se presente) o con personale medico formato ed indicato dalla Direzione Sanitaria del P.O., deve informare l'infortunato circa la necessità di avviare eventualmente la profilassi farmacologica, la tipologia  dei farmaci da utilizzare, eventuali controindicazioni. In particolare, per ciò che attiene il rischio potenziale di infezione da HIV, della possibilità di avviare una profilassi anti HIV con farmaci antiretrovirali entro le 4 e non oltre le 24 ore, fornendo un quadro delle possibili indicazioni e controindicazioni riferite al suo caso specifico.
- Acquisire il consenso o il rifiuto della profilassi con farmaci antiretrovirali.
E' necessario assicurare l’esecuzione dell’ AcHIV la più rapida possibile - Il Laboratorio Analisi assicura, previa telefonata che annunci l’arrivo del campione, il risultato entro 2 ore.

2 - Gli infortunati devono quindi recarsi rapidamente presso il pronto soccorso ospedaliero per:
- presentare regolare denuncia di infortunio sul lavoro (ve lo chiederà il medico quando scrive il referto del Ps)
- profilassi con vaccino per l’epatite B).
- Eseguire nella struttura di pronto soccorso del prelievo di base  al momento dell’infortunio
- In caso di consenso al trattamento con farmaci antiretrovirali, l'infortunato viene inviato e, se necessario,
accompagnato presso il Centro di Riferimento dell'Ospedale L. Spallanzani di Roma per la somministrazione
di trattamenti profilattici immediati (entro 4 e non oltre 24 ore dall’infortunio)

Il servizio di sorveglianza sanitaria (medico competente) riceve la segnalazione dell'infortunio dal medico del
reparto di provenienza dell'infortunato e l'esito dell'esame di base dal Pronto Soccorso ed attiva la sorveglianza post infortunio, che prevede il controllo ematologico del soggetto

All’operatore verrà proposto un follow-up sierologico a 6 settimane, 3 mesi, 6 mesi e a un anno dal contatto.


GLI ACCERTAMENTI SANITARI
L’elenco che segue comprende l’insieme degli esami cui deve essere sottoposto sia l’operatore sanitario che ha
subito l’esposizione, sia la fonte di esposizione. Detti accertamenti sono disposti rispettivamente dal consulente
infettivologo (se presente) e dal medico di reparto.

Accertamenti sierologici sull’operatore:

per tutti i soggetti infortunati:
HCVab – HIVab - HBsab

Accertamenti sierologici sul paziente (se identificabile)
HCVab – HIVab – Hbsab – HbsAg – Hbcab – HbeAg - HBeab

Altri esami possono essere disposti dall’infettivologo o dal medico del reparto.
Gli esami successivi a quelli di base vengono stabiliti dal Medico Competente nel corso della normale
attività di sorveglianza sanitaria post-esposizione.



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